LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE

7.1  - Le risorse per la sostenibilità
L'idea di una civiltà realmente sostenibile richiede una trasformazione culturale che presti attenzione tanto al benessere umano ed alla produttività economica, quanto alla tutela dell'ambiente.
Dagli anni della grande industrializzazione, il fabbisogno energetico dei paesi sviluppati è sempre in continuo aumento.
Per lungo tempo, il soddisfacimento del fabbisogno energetico mondiale e con esso quello  italiano, è dipeso esclusivamente dagli idrocarburi: combustibili fossili come petrolio e carbone, fortemente nocivi per l'ambiente .
Negli ultimi decenni le società sviluppate hanno attuato progressivamente politiche di efficienza e razionalizzazione delle risorse, volte da un lato alla riduzione dei consumi e, dall'altro, all'utilizzo di fonti rinnovabili .
In tal senso, l’Italia può vantarsi di essere uno dei Paesi a maggiore efficienza energetica tra quelli industrializzati il cui consumo di energia finale è tra i più bassi dei Paesi di pari sviluppo industriale.
Infatti, l’impulso dell’Unione Europea ha consentito anche nel nostro Paese la definizione e l’attuazione di politiche di efficienza e razionalizzazione delle risorse che hanno determinato una progressiva riduzione dei consumi complessivi.
Oggi il Pianeta attraversa una complicata fase della propria storia, caratterizzata da equilibri divenuti ormai precari e da dissesti ambientali che coinvolgono l'intero ecosistema: è divenuto pertanto, improcrastinabile l’intervento di politiche volte ad incentivare le energie rinnovabili, capaci di soddisfare il fabbisogno di energia, rispettando al tempo stesso l’ambiente.
I vari settori hanno contribuito in modo diverso al raggiungimento di questo risultato: in particolare, dal settore residenziale e dall'industria si rilevano periodicamente miglioramenti significativi e crescenti mentre il settore dei trasporti continua ad avere un andamento altalenante.
Poiché, tuttavia, l'utilizzo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese sono cresciute meno rispetto agli altri Paesi europei quali Germania e Spagna nei quali la diffusione di fonti di energia alternativa è da tempo molto più elevata, è indispensabile adottare interventi adeguati volti ad alimentare e sostenere una cultura diffusa nel campo dell'efficienza e della sicurezza energetica attraverso l'intervento delle Istituzioni e di campagne di sensibilizzazione e comunicazione mirata .
A tal proposito, è stato ipotizzato dall’Ufficio studi e ricerche dell’ENEA, un intervento sul patrimonio edilizio, sugli uffici direzionali e sulle scuole volto a aumentare l’efficientamento energetico con un conseguente risparmio energetico e ricadute economiche, sociali ed occupazionali rilevanti.
L’efficienza energetica degli edifici e degli impianti costituisce nel nostro Paese una delle prime sfide da affrontare se si intende intraprendere un percorso di razionalizzazione delle risorse .
Le aree protette, anche a seguito della loro estesa diffusione territoriale, hanno svolto e svolgono nel nostro Paese un importante ruolo strategico poiché tutelano, valorizzano e promuovono i benefici derivanti dagli ecosistemi, conservando gli habitat e le specie, nonché, tutelando il paesaggio e le risorse idriche, contribuendo a migliorare, così, la qualità ambientale.
Tali aree contribuiscono al mantenimento ed alla divulgazione delle buone pratiche e dei saperi tradizionali locali, esercitano un ruolo cardine per l’educazione ambientale, per la ricerca scientifica e per lo sviluppo sostenibile.
In tal senso, risulta di fondamentale importanza curare la valorizzazione delle aree protette, contesto ideale per lo sviluppo di una Green Economy locale, in cui già molto spesso si realizza un modello integrato di sviluppo basato sulla conservazione della biodiversità ed il mantenimento dei servizi ecosistemici, volano per il conseguimento di benessere sociale e di nuove opportunità di sviluppo locale  .
A questo scopo sono fondamentali la ricerca scientifica, l’educazione ambientale e la partecipazione soprattutto delle giovani generazioni, per realizzare un processo di trasformazione culturale basata sull’aumento della percezione del valore della natura che crea i presupposti per una maggiore responsabilità nella gestione delle risorse naturali.
E’ importante, altresì, incrementare l’investimento di risorse pubbliche per migliorare l’efficacia e l’efficienza nella gestione delle aree naturali protette, per sostenere lo sviluppo delle potenzialità della Green Economy attraverso la predisposizione di attività di manutenzione del territorio e tutela del paesaggio, ecoturismo, recupero e riqualificazione energetica degli edifici, agricoltura e pesca sostenibile, artigianato locale, produzione di energia rinnovabile, riduzione e riciclo dei rifiuti, mobilità sostenibile.
Con la Legge regionale n. 10 del 2003  si è voluto istituire un intervento volto a garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del territorio calabrese, costituito da formazioni fisiche, biologiche, geologiche e geomorfologiche.
Consapevole del fatto che possiede un valore biogeografico elevatissimo, la Calabria ha deciso di promuovere su tutto il territorio, in particolar modo nel sistema integrato delle aree protette, alcune politiche finalizzate al consolidamento di alcune forme di sviluppo economico, rispettose dei valori storici ed ambientali, il tutto nell’ottica dello sviluppo sostenibile.


Pertanto, grazie all’istituzione del sistema integrato di aree protette, la Regione Calabria intende perseguire i seguenti obiettivi :
1.    conservazione del patrimonio forestale, miglioramento dei boschi esistenti attraverso interventi di rimboschimento, ricostituzione dei boschi degradati volti alla salvaguardia degli habitat naturali e della biodiversità;
2.    salvaguardia di biotopi, di associazioni di vegetali o forestali, di formazioni geologiche, geomorfologiche e paleontologiche di rilevante valore storico, scientifico e culturale;
3.    difesa della flora e della fauna, delle associazioni vegetali, forestali allo scopo di migliorare le funzioni produttive e sociali delle aree protette, delle formazioni paleontologiche di comunità biologiche e la difesa del paesaggio naturale ed antropizzato tradizionale, i biotipi, i valori scenici e panoramici, gli squilibri ecologici, il patrimonio biogenetico;
4.    disciplina del corretto uso del territorio, la conoscenza della natura e l’educazione ambientale dei cittadini;
5.    miglioramento delle condizioni di vita attraverso la costruzione di infrastrutture allo scopo di rendere più fruibili le aree protette, nonché allo scopo di incentivare le attività economiche ed imprenditoriali, il tutto nel rispetto di quanto stabilito nella legge regionale;
6.    sviluppo delle aree interne anche attraverso la costruzione di laghetti collinari, la costruzione e la sistemazione di condotte di adduzione per uso irriguo, allo scopo di rendere più redditizie le attività agro-silvo-pastorali;
7.    difesa degli equilibri idraulici ed idrogeologici attraverso interventi volti alla sistemazione dei corsi d’acqua allo scopo di conseguire il ripristino delle condizioni di equilibrio naturale sulle sponde, utili per assicurare la riduzione degli eventi calamitosi, nonché interventi a carattere integrativo, volti alla difesa del territorio ed alla sistemazione dei bacini;
8.    conoscenza scientifica della flora e della fauna presente nel territorio calabrese, fondamentale per realizzare il censimento delle specie biologiche, ponendo particolare attenzione alle specie endemiche e rare.

7.2 - La Flora
7.2.1 Gli Alberi
Gli alberi sono dei vegetali che hanno crescita indefinita e continua nel tempo. Sono esseri viventi straordinari. Ogni specie possiede delle caratteristiche proprie. Ogni esemplare infatti ha una data forma, determinate ramificazioni, un suo fogliame caratteristico che si manifesta in diversi colori, in tutto l’arco dell’anno o soltanto in alcune stagioni di esso. Gli alberi rappresentano uno dei componenti principali del paesaggio, i grandi alberi secolari poi, sono dei veri e propri monumenti naturali, la cui bellezza e maestosità,  non hanno niente da invidiare alle grandi opere umane.
Tuttavia gli alberi e così i boschi e le foreste, non sono solo elementi decorativi ma sono fondamentali per la vita dell’uomo; Attraverso la traspirazione delle foglie ci danno ossigeno ed eliminano l’anidride carbonica, rappresentando i polmoni del nostro pianeta; rimuovono lo smog e le polveri sottili responsabili di problemi di salute quali asma, malattie dell’apparato respiratorio, cancro della pelle e malattie legate allo stress; riducono l’inquinamento acustico provocato dal traffico e dalle macchine, fungendo da vere e proprie barriere per il suono; riducono il ruscellamento delle acque meteoriche grazie all’azione delle radici che assieme alla terra, assorbono assestano e rallentano l’azione dei danni dei temporali evitando o riducendo gli eventi franosi; rendono il clima cittadino più fresco e riducono le isole di calore; contribuiscono alla biodiversità ed alla salvaguardia degli ecosistemi essendo essi stessi generatori di ecosistemi.

7.2.1.1 Principali Normative
A partire dagli anni '70 si iniziò a porre l’attenzione sull’importanza e la salvaguardia degli alberi di particolare interesse. Uno straordinario contributo è da attribuire al Corpo Forestale dello Stato che a partire dal 1982 attraverso un imponente lavoro di catalogazione di tutti gli alberi nazionali ne ha riconosciuto il valore realizzando l’Inventario degli alberi, annoverandone al suo interno circa 22.000, di cui 2.000 di grande interesse e 150 di eccezionale valore storico o monumentale. L'Inventario iscriveva sia gli alberi individuati ai sensi della varie leggi regionali che quelli indicati direttamente dal Corpo Forestale dello Stato nelle regioni che non si erano ancora dotate di una legge in materia. L'iscrizione ha riguardato anche alberi esistenti in proprietà private.
Un primo importante passo verso la tutela degli alberi monumentali è stata l'inclusione di quegli alberi che possano essere dichiarati di interesse storico, culturale, etnoantropologico o paesaggistico nella disciplina di tutela e sanzionatoria prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004). Con il D.Lgs. 63/2008, infatti, tra le bellezze naturali (art. 136, comma 1 del Codice) sono inseriti i filari, le alberate e gli alberi monumentali, che si distinguono per la loro non comune bellezza.
Grazie alla legge 14 gennaio 2013 n. 10 recante “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, il nostro Paese ha finalmente una legge che tutela gli alberi monumentali. Per la prima volta in Italia, la loro tutela è legge dello stato e gode di un quadro normativo omogeneo per tutte le regioni e soprattutto a loro viene dato un valore culturale oltre che ambientale.
Sono previste misure per favorire la creazione attorno alle città di cinture verdi e soluzioni innovative da un punto di vista architettonico quali le coperture a verde degli edifici. La legge stabilisce inoltre che chi ne provoca il danneggiamento o l’abbattimento andrà incontro a pesanti sanzioni amministrative.
I comuni devono identificare principi e criteri per il censimento degli alberi monumentali nel proprio territorio e fornire questa informazione alla rispettiva Regione, la quale, a sua volta, redige l'elenco regionale e lo trasmette al Corpo Forestale dello Stato, il quale ha il compito di gestire l'elenco nazionale che deve essere reso pubblico.
Riprendendo l’obbligo di piantare un albero per ogni nascita previsto dalla legge 29 gennaio 1992 n.113, la nuova normativa ridefinisce tale obbligo per i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti estendendolo anche ai minori adottati. Ancora, per i comuni è prevista la redazione del bilancio arboreo ossia, il rapporto tra numero di alberi piantati al principio ed al termine del mandato sindacale, dando anche conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi urbane.
Infine a vigilare sull’attuazione della legge, in qualità di organo di controllo è il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, istituito presso il Ministero Dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
 
7.2.1.2 La Sostenibilità
Nonostante le straordinarie peculiarità la sopravvivenza degli alberi è messa in pericolo non tanto da fattori naturali quanto da fattori legati alle azioni dell’uomo, quali l’inquinamento, il disinteresse, le speculazioni che li minacciano costantemente. La legge 10/2013 rappresenta un passo importante per lo sviluppo sostenibile e per radicare sempre più nelle coscienze di tutti la cultura del verde. Il fine ultimo del provvedimento è la tutela della biodiversità di cui gli alberi rappresentano una delle straordinarie realtà. Tutto questo si rende possibile mettendo in pratica comportamenti quotidiani virtuosi. A tale scopo è stata istituita la giornata nazionale degli alberi che si celebra il 21 novembre di ogni anno con il fine di “perseguire, attraverso la valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l'attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1º giugno 2002, n. 120, e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell'aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all'albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani” (art.1  legge 10/2013). La giornata quindi rappresenta l’occasione per porre l’attenzione sull’importanza degli alberi per la vita dell’uomo e per l’ambiente oltre che per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla ricchezza del patrimonio arboreo e boschivo.
Un’iniziativa all'insegna della sostenibilità è rappresentata dalle scuole a scelta verde che formano gli studenti indirizzandoli ad essere più responsabili  socialmente ed ambientalmente. Una realtà scolastica a scelta verde è una scuola che integra l’ambiente   in tutti gli ambiti scolastici ed extra scolastici coinvolgendo studenti, genitori e partner delle comunità, in attività di stampo ecologico.
Nello specifico, le Buone Pratiche da mettere in atto per sensibilizzare alla sostenibilità  possono essere rappresentate dalle fattorie educative o dalle case del giardinaggio per avvicinare bambini e ragazzi in modo giocoso e creativo alla conoscenza dell’albero e di tutto ciò che gli sta attorno; ed ancora, grazie anche al coinvolgimento di amministrazioni ed istituzioni locali provvedere alla pulizia ed al rinverdimento di giardini parchi e boschi o prevedere delle camminate ecologiche  negli spazi verdi della propria realtà locale per individuare ad esempio le specie di alberi che più ne rappresentano il paesaggio ed ancora coinvolgere la popolazione locale attraverso la costruzione di un percorso artistico partecipato prevedendo allestimenti scenici in location naturali per promuovere  la riflessione ed il dialogo tra cultura e natura a vantaggio di uno sviluppo sostenibile.